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    [Italien]La leggenda del cane di Montargis

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    [Italien]La leggenda del cane di Montargis
    Message de orsola45 posté le 18-11-2009 à 23:37:01 (S | E | F)

    Buongiorno a tutti
    Vi propongo una leggenda della mia città,ho provato tradurrla ,il testo é un poco lungo ma vi ringrazio di aiutarmi e di correggere i miei errori.

    Je vous propose une légende de ma ville, j'ai essayé de la traduire, le texte est un peu long mais je vous remercie de m'aider et de corriger mes erreurs.

    La leggenda del cane di Montargis

    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, quale era molto indivisio della favore che il re manifestava all’uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspettò in foresta di Montargis e lo colpí. Nessuno non era stato testimono dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grando e possento levriero di catena, cio che la cronica assicura. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima al stesso posto dove l’aveva assassinata. Il cane, durante molti giorni ; non si muové da sopra la fossa. Finalmente, la fame lo spingandò, viní a Parigi, andò chiedere a mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornato dove veniva. Molti volti, fece questo maneggio. A tal punto che, alla fine, incuriositi per i suoi lamenti, quali che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, al posto dove la terra era fresco di muoverata, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier.
    E ecco che , qualchi giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vedé il cavaliere Macaire nel mezzo di un gruppo dei signori. Immantinente, saltò alla gola e tentò di strangolarlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, apprendé la cosa. Ordinò che l’esperienza fu reiterata davanti lui. Si importò il cane, poi Macaire entrò, si nascondendo tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corré dritto sul cavaliere e l’attacchò con urli di rabbia.
    Una investigazione, ordinata dal re, provochò contro il gentiluomo dei carichi molto gravi, ma Macaire, interrogato per il sovrano, persistava nel giurare che lui non c’era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, dice il re,si rimetteramo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu erigato nell’isola di Santo Luigi. Il gentiluomo si entrò armato di un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremite, dentro quello poteva rifugiarsi. La lotta fu breva. L’animale correndò attorno al suo nemico scivò il bastone che volteggiava e subitaneo balzò su Macaire e lo prendé alla gola. L’uomo rotolò per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si tirò fuori il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti il re, rendé piena confessione e fu condotto alla forca.



    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 18-11-2009 à 23:40:38 (S | E)
    Ecco il testo in francese:
    voici le texte en français:

    La legende du chien de Montargis

    A la cour du roi Charles V il y avait un gentilhomme nommé le chevalier Macaire, lequel était fort envieux de la faveur que le roi témoignait à un de ses compagnons nommé. Aubry de Montdidier. Macaire avait résolu d’assassiner Aubry. Un jour, il l’attendit dans la forêt de Montargis et le frappa. Personne n’avait été témoin du meurtre, personne, sauf le chien d’Aubry, un grand et fort lévrier d’attache, à ce qu’assure la chronique.
    Le meurtrier avait enterré sa victime à l’endroit même où il l’avait assassinée. Le chien, pendant plusieurs jours, ne bougea pas de dessus la fosse. Enfin, la faim le poussant, il vint à Paris, alla demander à manger aux amis de son maître et s’en retourna d’où il venait.Plusieurs fois il fit ce manège. Tant et si bien qu’à la fin, intrigués par ses gémissements, ceux qui le nourrissaient eurent la curiosité de le suivre. Parvenus dans la forêt, dans un endroit où la terre était fraîchement remuée, ils creusèrent et trouvèrent le cadavre d’Aubry de Montdidier.
    Et voilà que quelques jours plus tard, le chien, qu’un ami de son maître avait recueilli, aperçut le chevalier Macaire au milieu d’un groupe de seigneurs. Incontinent, il lui sauta à la gorge et tenta de l’étrangler. Le roi, que l’assassinat de son favori avait fort attristé, apprit la chose. Il ordonna que l’expérience fût renouvelée devant lui. O n amena le chien ; puis Macaire entra, se dissimulant parmi la foule des courtisans. Le chien n’eut pas une seconde d’hésitation. Il courut droit au chevalier et l’attaqua avec des hurlements de colère.
    Une enquête, ordonnée par le roi produisit contre le gentilhomme des charges très graves, mais Macaire, interrogé par le souverain, persistait à jurer qu’il n’était point l’assassin d’Aubry de Montdidier.
    « Alors dit le roi, nous nous en remettrons au jugement de Dieu. »
    Un champ clos fut dressé dans l’île Saint-Louis. Le gentilhomme y entra armé d’un lourd bâton. Pour le chien, il y avait un tonneau défoncé aux deux bouts dans lequel il pouvait se réfugier. Le combat fut court. L’animal courant autour de son ennemi évita le bâton qui tournoyait, et soudain il bondit sur Macaire et le saisit à la gorge. L’homme roula sur le sol et hurlant de douleur, il fit signe qu’on retirât le chien et qu’il était prêt à dire la vérité.
    Amené devant le roi, il fit des aveux complets et fut conduit au gibet.



    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de rita12, postée le 19-11-2009 à 02:02:06 (S | E)
    Ciao Orsola,

    Votre leggende est très interessante à lire et vous vous débrouillez bien cependant vous avez besoin d'étudier l'imparfait et le passé simple des verbes suivants: muovere, spingere, venire, ritornare, vedere, nascondere,correre, dire, erigere, prendere, rendere.

    bon courage et remontrez-nous le texte.




    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 19-11-2009 à 17:09:44 (S | E)
    La leggenda del cane di Montargis
    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, quale era molto indivisio della favore che il re manifestava all’uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspetto in foresta di Montargis e lo colpi. Nessuno non era stato testimono dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grando e possento levriero di catena, ciò che la cronica assicura. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima al stesso posto dove l’aveva assassinata. Il cane, durante molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame lo spingandò, venne a Parigi, ando chiedere a mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornatò dove veniva. Molti volti, fece questo maneggio. A tal punto che, alla fine, incuriositi per i suoi lamenti, quali che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, al posto dove la terra era fresco di muoverata, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier.
    E ecco che , qualchi giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire nel mezzo di un gruppo dei signori. Immantinente, salto alla gola e tento di strangolarlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, apprendé la cosa. Ordino che l’esperienza fu reiterata davanti lui. Si importo il cane, poi Macaire entro, si nascondendo tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’attaccho con urli di rabbia.
    Una investigazione, ordinata dal re, provocho contro il gentiluomo dei carichi molto gravi, ma Macaire, interrogato per il sovrano, persistava nel giurare che lui non c’era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re,si rimetteramo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu erighato nell’isola di Santo Luigi. Il gentiluomo si entro armato di un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremite, dentro quello poteva rifugiarsi. La lotta fu breva. L’animale correndo attorno al suo nemico scivo il bastone che volteggiava e subitaneo balzo su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo rotolo per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si tiro fuori il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti il re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.

    Merci Rita, effectivement,j'ai à travailler la conjugaison,revoici le texte corrigé mais pour nascondere,je ne vois pas où est la faute.

    Grazie Rita,ho realmente bisogno di perfezionare la coniugazione,ecco il testo corretto ma per nascondere,non vedo dove è l'errore.
    Buongiorno a tutti



    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de mondets, postée le 19-11-2009 à 18:22:30 (S | E)

    Lei è brava orsola e ha ragione di provarsi; ecco qualche errore (alcuni errori). Completerò più tardi.

    Bravo orsola, vous avez raison d'essayer; voici quelques autres erreurs que je compléterai plus tard:

    La leggenda del cane di Montargis



    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, (quale) era molto (indivisio) [Création originale, malheureusement inconnue en italien] della favore che il re manifestava (all’) uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, (l’aspetto) [temps] in foresta di Montargis e lo (colpi) [temps]. (Nessuno non) [deux négations] era stato (testimono) [orthographe] dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un (grando) e (possento) [certains adjectifs n'ont pas de 'o' au masculin] levriero di catena, ciò che la (cronica) [orthographe] assicura. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima (al) [devant 's' impur] stesso posto dove l’aveva assassinata. Il cane, durante molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame lo (spingandò) [forme fausse], venne a Parigi, (ando) [orthographe] chiedere a mangiare agli amici del suo padrone e se ne (ritornatò)[forme fausse] dove veniva. Molti (volti), fece questo (maneggio) [manège de chevaux seulement en italien]. A tal punto che, alla fine, incuriositi (per i)[da+i] suoi lamenti, quali che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, al posto dove la terra era (fresco)[accord]di muoverata, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier.




    E ecco che, (qualchi giorni)[qualche + sing./alcuni + pluriel] più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire nel mezzo di un gruppo dei signori. Immantinente, (salto) [temps] alla gola e (tento) [temps] di strangolarlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, (apprendé) [forme fausse] la cosa. (Ordino) [orthographe] che l’esperienza fu reiterata davanti lui. Si (importo) [temps] il cane, poi Macaire (entro) [temps], (si nascondendo) [nascondere conjugué + si] tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’(attaccho) [temps] con urli di rabbia. Una investigazione, ordinata dal re, (provocho) [orthographe] contro il gentiluomo dei carichi molto gravi, ma Macaire, interrogato (per il) sovrano, persistava nel giurare che lui non (c’) era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re, (si) rimetteramo al giudizio di Dio.




    Un campo chiuso fu (erighato) [forme fausse] nell’isola di (Santo) Luigi. Il gentiluomo si (entro) [temps] armato di un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremite, dentro (quello) poteva rifugiarsi. La lotta fu (breva) [orthographe]. L’animale correndo attorno al suo nemico (scivo) [temps] il bastone che volteggiava e subitaneo (balzo) [temps] su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo (rotolo) [temps] per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si (tiro) [temps] fuori il cane e che era disposto a dire la verità. Portato (davanti il)[davanti + préposition+ complément] re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.

    Orsola pour faire :'ì' appuyez sur la touche 'ALT', gardez-la enfoncée et écrivez 141 sur le pavé numérique.

    Pour 'ò' écrire 149.


    Les conseils de rita sont excellents, n'hésitez pas à nous proposer une nouvelle version, Orsola.





    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de jod47, postée le 19-11-2009 à 20:49:54 (S | E)
    Bonsoir à vous tous!

    Merci orsola pour cette légende!
    je propose ma traduction , je ne l'ai pas trouvée si facile que ça à traduire...!je me lance en espérant que ce ne soit pas trop catastrophique !!

    La leggenda del cane di Montargis.

    A corte di re Carlo V, c'era un gentiluomo chiamato : Cavaliere Macaire, il quale era molto invidioso della favoro preferenza manifestata dal re ad verso uno tra dei suoi compagni chiamato: Aubry de Montdidier. Macaire aveva deciso di ammazzare Aubry. Un giorno, l'aspettò nella ( o: in ? ) foresta di Montargis e lo picchiò. Nessuno stava era stato testimone dell'omicidio, nessuno tranne il cane di Aubry, un grande e forte levriero d' attacco, da questo secondo la cronaca.
    L'assassino aveva seppellito la sua vittima sul nel luogo dell' omicidio. Il cane per alcuni giorni non si mosse di da sopra la fossa. Poi, costretto dalla fame, venne a Parigi, chiese da mangiare agli amici di del suo padrone e se ne ritornò da dove veniva.
    Fece questa maneggio moina parecchie volte tanto che alla fine incuriositi dai i suoi lamenti, quelli che lo nutrivano, mossi da curiosità lo seguirono. Arrivati in nella foresta, al posto nel luogo dove la terra era stata smossa da poco, scavarono e scoprirono la salma di Aubry di Montdidier.
    Alcuni giorni più tardi, il cane, raccolto da un amico del suo padrone, accorse il cavaliere Macaire fra un gruppo di signori. Immediatamente gli saltò alla gola e provò di a sgozzarlo ( penso che non sia giusto:" strangolarlo"..!! ). Il re, rattristato dall'omicidio del suo prediletto fu informato della faccenda. Diede l'ordine di rifare l'esperimento davanti a lui.
    Si apportò il cane, poi, Macaire entrò pur nascondendosi tra la folla dei cortigiani. Il cane non esitò una secondo, corse dritto verso il cavaliere e lo attaccò con degli urli dei latrati di rabbia.
    Un'indagine ordinata dal re dimostrò delle prove gravissime, ma Macaire interrogato dal sovrano,si ostinò di nel giurare che non fosse di non essere lui l'assassino di Aubry de Montdidier. Allora , disse il re, " ce ne ci rimetteremo al giudizio di Dio".
    Un campo fu recintato fu piantato in nell' "l'île Saint Louis". Il gentiluomo ci entrò armato di un pesante bastone. Per il cane, c'era un barile ,sfondato alle due estremità, dentro il quale poteva rifugiarsi. Il combattimento fu breve. L'animale correndo attorno del al suo nemico, schivò il bastone che volteggiava e improvvisamente balzò su Macaire e lo afferrò alla gola. L'uomo rotolò per terra e urlando per il dolore, fece un cenno affinché gli togliessero ritirassero il cane e così potrebbe da poter dire la verità.
    Davanti il al re, fece una confessione dei propri errori e fu guidato alla forca

    j'ai corrigé en vert...cela paraît un peu moins "voyant









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    Modifié par jod47 le 29-11-2009 11:47




    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 19-11-2009 à 22:02:27 (S | E)
    Mondet, j'ai fait un paquet d'erreurs!!!! Et pourtant, dans ma première proposition, j'avais bien conjugué quelques verbes ,j'ai pourtant travaillé d'arrache-pied, mais vaincue par la fatigue, j'ai fait n'importe quoi!
    Bon d'accord, ceci n'explique pas cela;

    Grazie Mondet,ho fatto un mucchio di errori!!!!Eppure, nella mia prima traduzione, avevo coniugato bene alcuni verbi.Ho lavorato senza sosta ma, soprafatta dalla fatica, ho fatto qualsiasi!
    Va bene,una cosa non spiega l'altra!

    Jod,hai lavorato bene,migliore di me
    Merci Jod,tu as bien travaillé,bien mieux que moi!

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    Modifié par orsola45 le 19-11-2009 22:02


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 20-11-2009 à 23:05:56 (S | E)
    Buonasera a tutti
    Mondets, ecco la mia terza proposta :

    La leggenda del cane di Montargis
    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, che era molto invidiosi del favore che il re manifestava ad uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspettò in foresta di Montargis e lo colpì. Nessuno non era stato testimone dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grande e possente levriero di catena, ciò che la cronica assicura. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima allo stesso posto dove l’aveva assassinata. Il cane, durante molti giorni , non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame che lo spingè, venne a Parigi, andò chiedere a mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornò da dove veniva. Molte volte, fece questo maneggio. A tal punto che, alla fine, incuriositi per i suoi lamenti, quelli che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, al posto dove la terra era fresca muovuta, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier.
    Ed ecco che , alcuni giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire nel mezzo di un gruppo dei signori. Immantinente, saltò alla gola e tentò di strangolarlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, apprese la cosa. Ordinò che l’esperienza fu reiterata davanti lui. Si importò il cane, poi Macaire entrò, nascondendosi tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’attaccò con urli di rabbia.
    Una investigazione, ordinata dal re, provoccò contro il gentiluomo dei carichi molto gravi, ma Macaire, interrogato dal sovrano, persistava nel giurare che lui non era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re,ne rimetteremo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu erètto nell’isola di San Luigi. Il gentiluomo entrò armato di un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremite, in che poteva rifugiarsi. La lotta fu breva. L’animale correndo attorno al suo nemico schivò il bastone che volteggiava e subitaneo balzò su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo rotolò per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si tirasse fuori il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti il re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.


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    Modifié par orsola45 le 21-11-2009 17:54

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    Modifié par orsola45 le 21-11-2009 18:06

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    Modifié par orsola45 le 21-11-2009 18:09

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    Modifié par orsola45 le 22-11-2009 16:09


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de rita12, postée le 20-11-2009 à 23:59:24 (S | E)
    Ciao orsola,

    Voici ce que j'ai relevé:

    Favore masculin, faire l'accord.
    al stesso tempo (devant S impur)allo stesso posto.
    assassinare mettre le participe passé
    spingere; chercher son passé simple
    da dove venive= d'où il venait
    molto si c'est un adverbe est invariable mais pas s'il est adjectif: donc: molte volte.
    quelli (deux l, je pense que c'est une fausse frappe!
    muoverata, je n comprends pas. S'il s'agit du verbe muovere chercher le participe passé
    E ecco = Ed ecco
    apprendé :je ne comprends pas
    provocare: c devant a. o. u. n'a pas besoin d'un H pour faire le son guttural.
    attaccare: même chose.
    rimettere: verbe de la 2ème conjugaison, voir le futur.(remetterò, rimetterai..
    Si entrò : pourquoi 'si'
    scivò: est-ce schivare?
    rendere: voir le passé simple.

    Corrige en allant directement dans ton dernier texte. Cliquer sur le E bleu.

    Bon travail





    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 21-11-2009 à 18:04:46 (S | E)
    Merci beaucoup Rita de m'avoir aidée et conseillée, mais pour assassinare, je ne comprend pas, pourquoi le participe passé ?


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de mondets, postée le 21-11-2009 à 22:19:54 (S | E)

    Buonasera Orsola,
    completo le correzioni di Rita:


    Bonsoir Orsola,
    je complète les corrections de Rita:


    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, che era molto (invidiosi) [accord] della (favore) preferenza che il re manifestava (ad) verso uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspettò (in) [in + la] foresta di Montargis e lo colpì. Nessuno (non) era stato testimone dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grande e possente levriero (di) da catena, ciò che la (cronica) [orthographe] (assicura) affermava. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima (al) [in + lo ] stesso posto (dove) [in + quale] l’aveva assassinata. Il cane, (durante) per molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame (che) lo (spinge) [forme fausse de passé simple], venne a Parigi, andò [a] chiedere (a) da mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornò dove veniva. (Molti volte, fece) Fece molte volte (questo maneggio) questa moina. A tal punto che, alla fine, incuriositi (per i) [da + i] suoi lamenti, (quali) quelli che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, (al) [in + il] posto dove la terra era (fresca di muoverata) smossa di fresco, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier. E ecco che, alcuni giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire nel mezzo di un gruppo (dei) di signori. Immantinente /Immediatamente, saltò alla [sua] gola e tentò di (strangolarlo) ucciderlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, (apprendé) [forme fausse de passé simple] la cosa. Ordinò che l’esperienza (fu) [mode subjonctif] reiterata davanti [a] lui. Si (importò) portò il cane, poi Macaire entrò, nascondendosi tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’attaccò con (urli) ulolati di rabbia.

    (Una investigazione) Un'inchiesta, ordinata dal re, (provoccò) [orthographe] contro il gentiluomo dei carichi molto gravi, ma Macaire, interrogato dal sovrano, (persistava) [verbe persistERE] nel giurare che lui non era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re, (ne) ci rimetteremo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu (erètto) [orthographe] nell’isola di San Luigi. Il gentiluomo entrò armato (di) con un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due (estremite) [orthographe], (in che) [in + la + quale] poteva rifugiarsi. La lotta fu (breva) [orthographe]. L’animale correndo attorno al suo nemico schivò il bastone che volteggiava e subitaneo balzò su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo rotolò per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si tirasse fuori il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti (il) al re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.





    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 24-11-2009 à 16:52:34 (S | E)
    Mondets pour votre aide et de votre patience,voici de nouveau ce texte.
    Grazie Mondets per il vostro aiuto e la vostra pazienza,ecco di nuovo questo testo.

    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, che era molto invidioso della preferenza che il re manifestava verso uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspettò in la foresta di Montargis e lo colpì. Nessuno era stato testimone dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grande e possente levriero da catena, ciò che la cronaca affermava. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima in lo stesso posto in quale l’aveva assassinata. Il cane, per molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame lo spingè , venne a Parigi, andò chiedere da mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornò dove veniva. Fece molte volte questa moina. A tal punto che, alla fine, incuriositi dai suoi lamenti, quelli che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, in il posto dove la terra era smossa di fresco, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier. Ed ecco che, alcuni giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire nel mezzo di un gruppo di signori. Immantinente /Immediatamente, saltò alla sua gola e tentò di ucciderlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, apprese la cosa. Ordinò che l’esperienza sia reiterata davanti lui. Si portò il cane, poi Macaire entrò, nascondendosi tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’attaccò con ulolati di rabbia.

    Un'inchiesta, ordinata dal re, provocò contro il gentiluomo dei carichi molto gravi, ma Macaire, interrogato dal sovrano, persisteva nel giurare che lui non era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re, ci rimetteremo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu eretto nell’isola di San Luigi. Il gentiluomo entrò armato con un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremità, in la quale poteva rifugiarsi. La lotta fu brèva. L’animale correndo attorno al suo nemico schivò il bastone che volteggiava e subitaneo balzò su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo rotolò per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si tirasse fuori il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti al re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.


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    Modifié par orsola45 le 24-11-2009 16:57


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de marjna, postée le 25-11-2009 à 18:53:02 (S | E)

    Bonsoir Orsola
    je me permets de te signaler qu'il y a encore quelques petites erreurs que d'ailleurs mondets avait déjà signalées! En ce qui concerne la formulation des phrases en italien, nous le corrigerons après!

    Buonasera Orsola
    mi permetto di segnalarti che c'è ancora qualche piccolo errore che peraltro mondets aveva già segnalato! Per quanto concerne la formulazione delle frasi in italiano, noi le correggeremo in seguito!


    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, che era molto invidioso della preferenza che il re manifestava verso uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspettò (in la) foresta di Montargis e lo colpì. Nessuno era stato testimone dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grande e possente levriero da catena, ciò che la cronaca affermava. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima (in lo) stesso posto (in) quale l’aveva assassinata. Il cane, per molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame lo (spingè) , venne a Parigi, andò chiedere da mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornò dove veniva. Fece molte volte questa moina. A tal punto che, alla fine, incuriositi dai suoi lamenti, quelli che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, (in il) posto dove la terra era smossa di fresco, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier. Ed ecco che, alcuni giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire nel mezzo di un gruppo di signori. Immantinente /Immediatamente, saltò alla sua gola e tentò di ucciderlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, apprese la cosa. Ordinò che l’esperienza (sia) ( il faut le subjonctif imparfait) reiterata davanti lui. Si portò il cane, poi Macaire entrò, nascondendosi tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’attaccò con (ulolati) di rabbia.

    Un'inchiesta, ordinata dal re, provocò contro il gentiluomo dei carichi molto gravi, ma Macaire, interrogato dal sovrano, persisteva nel giurare che lui non era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re, ci rimetteremo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu eretto nell’isola di San Luigi. Il gentiluomo entrò armato con un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremità, (in la) quale poteva rifugiarsi. La lotta fu (brèva). L’animale correndo attorno al suo nemico schivò il bastone che volteggiava e subitaneo balzò su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo rotolò per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si tirasse fuori il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti al re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.

    cloclo33 et mondets








    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de cloclo33, postée le 25-11-2009 à 22:06:59 (S | E)
    Buonasera Marina
    je me permets de signaler (que il) qu'il y (à )a (verbe avoir) encore quelques (petits) petites ( d')erreurs que de (tout)toute façon mondets avait déjà (signalé)signalées (le participe passé s'accorde avec le COD placé avant)!
    (Pour)En ce qui concerne la formulation des phrases en italien, nous le corrigerons après!
    Marina to correggo le tue piccole errori. Anche tu devi fare dei progressi in francese.
    Marina je corrige tes petits erreurs . Toi aussi doit faire des progrés en français.
    Saluti a tutti



    -------------------
    Modifié par chilla le 25-11-2009 22:33
    Marina (to)ti correggo (le tue piccole) i tuoi piccoli errori. Anche tu devi fare dei progressi /(devi progredire) in francese.



    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de rita12, postée le 26-11-2009 à 01:44:09 (S | E)
    Ciao orsola,

    je réponds à ta question plus haut concernant le pp de 'assassinare' dans la phrase : l'assassino aveva sotterrato la sua vittima allo stesso posto dove l'aveva assassinata' J'aurais mis 'assassinato' pour faire comme 'sotterrato' mais j'ai l'impression que tu veux l'accorder à 'vittima'... Je ne sais pas si c'est cohenrent...


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 26-11-2009 à 11:44:25 (S | E)
    Ciao Rita,
    Penso che la concordenza è corretta, perchè si parla della vittima ( non importa se la vittima sia una femmine o un uomo).Poi, l'accordo è obbligatario con i pronomi COD la le lo li.
    Buona giornata a tutti.

    Cioa Rita,
    Je pense que l'accord est correct, parce qu'on parle de la victime ( peu importe que la victime soit une femme ou un homme ).Puis, l'accord est obligatoire avec les pronoms COD la le lo li.
    Bonne journée à tous

    -------------------
    Modifié par chilla le 26-11-2009 22:40
    Penso che la concordanza sia corretta


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 26-11-2009 à 16:27:27 (S | E)
    Grazie Marjna,ho fatto le correzione,ma!!!!

    un giorno l'aspettò nella foresta

    sua vittima nello stesso posto dove l'aveva assassinata

    la fame lo spinsero ( spinsi-spinse-spinsero)

    andò a chiedere

    arrivati nella foresta nel posto dove la terra......

    l'esperienza sia o siinon lo so

    davanti a lui

    con urli di rabbia perchè non ulolati?

    una botta nella quale

    la lotta fu breve










    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de mondets, postée le 26-11-2009 à 17:13:27 (S | E)
    Buongiorno a tutti!
    Orsola, utilizzo il "Bescherelle, Les verbes italiens, collection Hatier" che mi da le tabelle di coniugazione di tutti i verbi italiani (ma ci sono altri libri che forniscono le stesse nozioni)


    Bonjour à tous!
    Orsola, j'utilise le "Bescherelle, Les verbes italiens, collection Hatier" qui me donne les modèles de conjugaison pour tous les verbes (mais il existe d'autres ouvrages qui rendent le même service).
    Voici la conjugaison de spingere au passé simple
    (passato remoto):

    io spinsi; tu spingesti; egli spinse; noi spingemmo; voi spingeste, loro spinsero

    Attenzione, i verbi irregolari hanno un altro radicale per questo tempo: il passato remoto che non è lo stesso radicale del presente.

    Attention, les verbes irréguliers ont un autre radical pour ce temps: passé simple que celui utilisé au présent.

    Riguardando le Sue correzioni:
    Concernant vos corrections:
    un giorno l'aspettò nella foresta (giusto)

    sua vittima nello stesso posto dove l'aveva assassinata (giusto)

    la fame lo (spinsero) ( spinsi-spinse-spinsero) (sbagliato, persona)

    andò a chiedere (giusto)

    arrivati nella foresta nel posto dove la terra... (giusto)

    l'esperienza sia o sii (sbagliato, il faut le subjonctif imparfait)

    davanti a lui (giusto)

    con urli di rabbia perchè non ulolati?
    (faute d'orthographe)

    una botta nella quale (giusto ma "botta" è sbagliato)

    la lotta fu breve (giusto)


    Ecco il congiuntivo imperfetto di essere:
    Voici le subjonctif imparfait de "essere":

    io fossi; tu fossi, egli fosse; noi fossimo; voi foste; loro fossero.

    Lei deve sapere che c'è sul sito, tra gli strumenti, un "coniugatore" dei verbi di alcune lingue tra cui c'è l'italiano, molto affidabile; Lei vada da "utile" in su.

    Sachez que sur le site vous avez parmi les outils un "conjugueur" de verbes dans différentes langues parmi lesquelles il y a l'italien, très fiable; allez dans "utile" en haut.


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de marjna, postée le 26-11-2009 à 23:37:18 (S | E)
    Bonsoir à tous!
    Orsola, tu as fait un très bon travail et il n’y a quasiment plus rien à corriger. Il reste seulement quelques petites choses à modifier pour arranger la forme de certaines phrases dans un italien plus courant. J’ai mis tes formes erronées entre parenthèses et ensuite j’ai mis soit la correction, soit une indication pour te permettre de corriger toute seule. Puis j’enverrai ma version qui ne sera pas meilleure que la tienne, mais seulement écrite par une Italienne.


    Buonasera a tutti!
    Orsola, hai fatto un buonissimo lavoro e non c'è quasi più nulla da correggere. Rimane solamente qualche piccola "sfumatura" per sistemare la forma di alcune frasi in un italiano più scorrevole. Ho messo le tue forme sbagliate tra parentesi e poi ho messo sia la correzione, sia un'indicazione per permetterti di correggere da sola le tue frasi. Poi invierò il mio adattamento che non sarà migliore del tuo, ma solamente scritto da un'italiana.

    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, che era molto invidioso della preferenza che il re manifestava verso uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspettò nella foresta di Montargis e lo colpì. Nessuno era stato testimone dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grande e possente levriero da catena, ciò che la cronaca affermava. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima nello stesso posto nel quale l’aveva assassinata. Il cane, per molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame lo spinse, venne a Parigi, andò (achiedere) [orthographe] da mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornò dove veniva. Fece molte volte questa moina. A tal punto che, alla fine, incuriositi dai suoi lamenti, quelli che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, nel posto (dove) in cui la terra era stata smossa di (fresco) recente, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier. Ed ecco che, alcuni giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire (nel mezzo di) in mezzo ad un gruppo di signori. Immediatamente, saltò alla sua gola e tentò di ucciderlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, apprese la cosa. Ordinò che l’esperienza (sia) [ il faut le subjonctif imparfait] reiterata davanti a lui. Si portò il cane, poi Macaire entrò, nascondendosi tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’attaccò con (ulolati) [orthographe] di rabbia.

    Un'inchiesta, ordinata dal re, provocò contro il gentiluomo (dei carichi) delle accuse molto gravi, ma Macaire, interrogato dal sovrano, persisteva nel giurare che lui non era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re, ci rimetteremo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu eretto nell’isola di San Luigi. Il gentiluomo entrò armato con un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremità, nella quale poteva rifugiarsi. La lotta fu breve. L’animale correndo attorno al suo nemico schivò il bastone che volteggiava e subitaneo balzò su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo rotolò per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si (tirasse fuori) ritirasse il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti al re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.




    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de marjna, postée le 29-11-2009 à 11:23:08 (S | E)
    Buongiorno a tutti!
    Jod, ecco le tue correzioni, hai fatto comunque un buon lavoro!

    Bonjour à tous!
    Jod, voici ta correction, quoi qu'il en soit tu as fait un bon travail

    La leggenda del cane di Montargis.



    A corte di re Carlo V, c'era un gentiluomo chiamato : Cavaliere Macaire, il quale era molto invidioso (del favoro manifestato) DELLA PREFERENZA MANIFESTATA  dal re (ad) VERSO uno (tra i) DEI suoi compagni chiamato: Aubry de Montdidier. Macaire aveva deciso di ammazzare Aubry. Un giorno, l'aspettò nella foresta di Montargis e lo picchiò. Nessuno (stava) ERA stato testimone dell'omicidio, nessuno tranne il cane di Aubry, un (grand) GRANDE e forte levriero (di) D' attacco, (da) QUESTO secondo la cronaca.L'assassino aveva seppellito la sua vittima (sul) NEL luogo dell' omicidio. Il cane per alcuni giorni non si mosse (di) DA sopra la fossa. Poi, costretto dalla fame, venne a Parigi, chiese da mangiare agli amici (di) DEL suo padrone e se ne ritornò da dove veniva.Fece  (questo maneggio) QUESTA MOINA / GIOSTRA parecchie volte tanto che alla fine, incuriositi dai (i) suoi lamenti, quelli che lo nutrivano, mossi da curiosità lo seguirono. Arrivati (in) NELLA  foresta, (al posto) NEL LUOGO dove la terra era STATA smossa da poco, scavarono e scoprirono la salma di Aubry di Montdidier.Alcuni giorni più tardi, il cane, raccolto da un amico (di) DEL suo padrone, (accorse) SCORSE il cavaliere Macaire (fra) TRA/IN un gruppo di signori. Immediatamente gli saltò alla gola e provò (di) A sgozzarlo. Il re, rattristato dall'omicidio (di) DEL suo prediletto fu informato della faccenda. Diede l'ordine di rifare l'esperimento davanti a lui.Si (apportò) PORTÒ il cane, poi, Macaire entrò (pur) nascondendoSI tra la folla dei cortigiani. Il cane non esitò (una seconda) UN SECONDO, corse dritto verso il cavaliere e lo attaccò con (degli urli) DEI LATRATI / GUAITI di rabbia.Un'indagine ordinata dal re dimostrò delle prove gravissime CONTRO MACAIRE, ma (Macaire) EGLI interrogato dal sovrano, si ostinò (di) NEL giurare (che) DI non (fosse) ESSERE lui l'assassino di Aubry de Montdidier. Allora, (dice) DISSE il re, ' (ce ne) CI rimetteremo al giudizio di Dio'.Un campo (recinto fu piantato in) FU RECINTATO NELL' ''île Saint Louis'. Il gentiluomo ci entrò armato di un pesante bastone. Per il cane, c'era un barile, sfondato alle due estremità, dentro il quale poteva rifugiarsi. Il combattimento fu breve. L'animale correndo attorno (del) AL suo nemico, schivò il bastone che volteggiava e improvvisamente balzò su Macaire e lo afferrò alla gola. L'uomo (rotalò) ROTOLÒ per terra e urlando per il dolore, fece un cenno (afinché) AFFINCHÉ (gli togliessero) RITIRASSERO il cane (e ) così (potrebbe) DA POTER dire la verità. Davanti (il) AL re, fece una confessione dei propri errori e fu guidato alla (foca) FORCA.



    mondets



    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de jod47, postée le 29-11-2009 à 11:33:38 (S | E)
    Bonjour à tous!

    Mille mercis marjna pour les corrections!
    Il semblerait qu'avec les prépositions...j'ai quelques problèmes..! malgré mes efforts..!! , donc...efforts à poursuivre!!

    je corrige tout de suite mon texte!!


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 29-11-2009 à 16:57:22 (S | E)
    Marjna et Mondets pour toutes ces corrections et de m'avoir bien aidée et conseillée.


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de orsola45, postée le 30-11-2009 à 14:44:04 (S | E)
    Ecco il testo di questa leggenda(senza errore) grazie a l'aiuto di Marjna e di Mondets.
    Grazie anche Rita per i tuoi consigli e Jod per la tua participazione.

    Alla corte del re Carlo V c’era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire, che era molto invidioso della preferenza che il re manifestava verso uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, l’aspettò nella foresta di Montargis e lo colpì. Nessuno era stato testimone dell’assassinio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grande e possente levriero da catena, ciò che la cronaca affermava. L’assassino aveva sotterrato la sua vittima nello stesso posto nel quale l’aveva assassinata. Il cane, per molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Finalmente, la fame lo spinse , venne a Parigi, andò a chiedere da mangiare agli amici del suo padrone e se ne ritornò da dove veniva. Fece molte volte questa moina. A tal punto che, alla fine, incuriositi dai suoi lamenti, quelli che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Arrivati nella foresta, nel posto in cui la terra era stata smossa di recente, scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier. Ed ecco che, alcuni giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva accolto, vide il cavaliere Macaire in mezzo ad un gruppo di signori. Immediatamente, saltò alla sua gola e tentò di ucciderlo. Il re, che l’assassinio del suo favorito aveva molto rattristato, apprese la cosa. Ordinò che l’esperienza fosse reiterata davanti da lui. Si portò il cane, poi Macaire entrò, nascondendosi tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione. Corse dritto sul cavaliere e l’attaccò con ululati di rabbia.

    Un'inchiesta, ordinata dal re, provocò contro il gentiluomo dei carichi d'accusa molto gravi, ma Macaire, interrogato dal sovrano, persisteva nel giurare che lui non era l’assassino di Aubry di Montdidier.
    _Quindi, disse il re, ci rimetteremo al giudizio di Dio .
    Un campo chiuso fu eretto nell’isola di San Luigi. Il gentiluomo entrò armato con un bastone pesante. Per il cane, c’era una botte sfondata alle due estremità, nella quale poteva rifugiarsi. La lotta fu breve. L’animale correndo attorno al suo nemico schivò il bastone che volteggiava e subitaneo balzò su Macaire e lo prese alla gola. L’uomo rotolò per terra, urlando di dolore, fece un cenno affinché si ritirasse il cane e che era disposto a dire la verità.
    Portato davanti al re, rese piena confessione e fu condotto alla forca.


    -------------------
    Modifié par orsola45 le 30-11-2009 15:49


    Réponse: [Italien]La leggenda del cane di Montargis de marjna, postée le 30-11-2009 à 17:44:02 (S | E)
    Buonasera a tutti!
    Ecco la mia versione come vi avevo promesso. Spero che vi piaccia.

    Bonsoir à tous !
    Voici ma version comme je vous l'avais promis. J'espère qu'elle vous plaira.


    La leggenda del cane di Montargis

    Alla corte di re Charles V (Carlo quinto) c'era un gentiluomo chiamato il cavaliere Macaire che era molto invidioso del favoritismo che il re manifestava verso uno dei suoi compagni chiamato Aubry di Montdidier. Macaire aveva deciso di assassinare Aubry. Un giorno, lo attese nella foresta di Montargis e lo colpì. Nessuno era stato testimone dell'omicidio, nessuno, eccetto il cane di Aubry, un grande e forte levriero da guinzaglio, ciò è quello che ci tramanda la cronaca.

    L'assassino aveva sotterrato la sua vittima nello stesso posto in cui l'aveva uccisa. Il cane, per molti giorni, non si mosse da sopra la fossa. Infine, la fame lo spinse ed andò a Parigi, per chiedere cibo agli amici del suo padrone e se ne ritornò da dove veniva. Fece molte volte questo andirivieni. Tant’ è vero che alla fine, incuriositi dai suoi guaíti, quelli che lo nutrivano ebbero la curiosità di seguirlo. Giunti nella foresta, in un luogo dove la terra era stata smossa di recente, essi scavarono e trovarono il cadavere di Aubry di Montdidier.

    Ed ecco che alcuni giorni più tardi, il cane, che un amico del suo padrone aveva raccolto, scorse il cavaliere Macaire in mezzo ad un gruppo di signori. Immediatamente, gli saltò alla gola e tentò di azzannarlo. Il re, che era molto rattristato dall'assassinio del suo favorito, apprese il fatto ed ordinò che l'esperienza fosse ripetuta davanti a lui. Si portò il cane, poi entrò Macabre e si confuse tra la folla dei cortigiani. Il cane non ebbe un secondo di esitazione, corse dritto verso il cavaliere e l'attaccò con degli ululati di collera.

    Un'inchiesta, ordinata dal re produsse contro il gentiluomo delle accuse molto gravi, ma Macaire, interrogato dal sovrano, persistette nel giurare che non era affatto lui l'assassino di Aubry di Montdidier." Allora, disse il re, ci rimetteremo al giudizio di Dio. "

    Un’area fu recintata nell'isola di Saint-Louis. Il gentiluomo ci entrò armato di un bastone pesante. Per il cane, c'era un barile sfondato alle due estremità, dentro il quale poteva rifugiarsi. Il combattimento fu breve. L'animale correndo intorno al suo nemico evitò il bastone che roteava, ed all’improvviso balzò su Macaire e lo ferí alla gola. L'uomo cadde al suolo ed urlando di dolore, fece segno che si ritirasse il cane e che egli era pronto a dire la verità.

    condotto davanti al re, fece delle confessioni complete e fu condotto alla forca.




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